Nell’esperienza di vivere a modo proprio l’epopea del calcio ti può capitare di tutto. Ti può capitare di vivere le fortune di questo o quell’altro giocatore, di questa o quest’altra squadra… Ma ti può capitare pure di trovarti a vivere le più o meno pittoresche vicende di una squadra, o anche di un singolo giocatore non in giornata di grazia. Ed è proprio questo che ci è capitato sabato scorso sera, allorquando ci è capitato di vedere le disavventure di un giocatore che sinora di cappelle ne aveva fatte molto poche. Abbiamo visto “don” Rodrigo De Paul incappare nella disavventura di rispondere alla provocazione piuttosto infima di un Candreva che meglio avrebbe fatto ad andarsene rigorosamente per le sue. Tutti sanno che già a livello di comune vita di tutti i giorni rispondere alle provocazioni, ancorché stupide come questa, è cosa da soggetti inavvertiti e quindi tacciabili di improbabilità. Figuriamoci poi se la reazione avviene con la faccia tosta e allo stesso tempo la “leggerezza nel fare” sfoderata da Rodrigo. Allora si, si fa proprio una figuraccia quantomeno puerile. È inevitabile quindi dover esprimere note di biasimo per il comportamento del fenomeno argentino, che è reo di aver lasciato la propria squadra in inferiorità numerica nel peggiore dei modi. Il peggio è che ciò è capitato contro la squadra che Rodrigo doveva sposare in sede di mercato estivo, e questo da gridare ancora di più alla “buffonata”, in altri casi facilmente evitabile, mettiamola così. Sta di fatto che il buon De Paul ha dimostrato di non avere ancora la maturità necessaria per fare parte di una squadra quotata. E il fatto che il giocatore stia fuori dai giochi per tre turni proprio nel momento in cui l’Udinese è chiamata a farsi una scorpacciata di punti che potrebbe essere provvidenziale non depone a favore della solidità immediata del progetto bianconero. Ora bisogna giocoforza mettere in preventivo di dover fare a meno del proprio punto di riferimento tecnico tattico, e questa regola proprio non ci voleva, ora come ora. È consolante il fatto che comunque sia l’Udinese abbia fornito una ulteriore prova di solidità nella gara al cospetto della Grande Inter di Mister Conte. Ora quindi non resta che prenderla con filosofia e ricercare alternative che non necessariamente devono avere lo stesso tasso tecnico e/o quantitativo di De Paul. In fondo ora lo si può fare di buon grado, perché gli ostacoli da superare sono rappresentati non certo da grandi squadre. Però, questo è certo lo smacco di dover fare a meno ora di un uomo come De Paul davvero proprio non ci voleva. La fortuna è che le alternative al fenomeno argentino non mancano e quindi si può affrontare con fiducia l’immediato futuro nel quale si prospettano ostacoli non certo di primo livello. Una fase questa nella quale si possono quindi studiare le varie alternative tattiche, dando spazio a chi in tempi differenti, ossia nei tempi di “vacche magre”, il campo non lo vedrebbero probabilmente.