Udinese reattiva ma non basta. Con la Roma a Udine mettere la faccia avanti con un gioco “spritz”.

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Questi giovani si buttino in avanti, e così forse un giorno parlare d’Europa non sarà così imbarazzante, come lo è oggi mettendosi a farsi troppo i conti in tasca dalla paura… Questa non e’ una squadra pronta al gioco conserviero

Non tutto è stato da buttare nella partita giocata a Cono dell’Udinese di mister Runjaic, che in tutti sensi possibili in riva al Lago lombardo ne ha prese quattro, e non è praticamente mai stata in partita se non nei frangenti che avremo modo di commentare più avanti nello sviluppo di questa edizione della nostra rubrica “Punto Bianconero”. Primo tempo particolarmente dimesso per l’Udinese, che appena dopo 5 minuti aveva già incassato il primo gol dei lombardi e poi non è che abbia disdegnato nel controllare la gara. La pecca peggiore dell’Udinese vista nel primo tempo e in generale in tutta la partita in Lombardia è stata una sola ed evidente. L’Udinese si è dovuta inchinare alla superiorità territoriale del Como per il solo fatto di avere tenuto il baricentro del proprio schema di gioco troppo basso, differentemente da quanto si verificava nelle precedenti gare dal risultato proficuo, Il tutto maturando un certo timore reverenziale nei confronti di un Como che sul proprio terreno di solito non manca di stupire. E’ così arrivato anche il secondo gol di un Como abile a comprimere gli avversari lavorandoli nel gioco perimetrale, che ha portato al secondo gol di Strefezza per l’appunto proprio quando l’Udinese era troppo impegnata a guardarsi le spalle esprimendo soltanto un gioco che l’ha vista farsi comprimere colpevolmente nella propria metà campo. L’Udinese più simile a quella vincente si è invece vista dopo l’unico gol bianconero, segnato attraverso una staffilata da fuori area di Martin Payero al 50’. Da questo momento si è vista una Udinese anch’essa abile a lavorare l’avversario lavorandolo ai fianchi, come si suol dire. Ma ciò non può bastare, e d’ora in avanti l’Udinese dovrà esprimere il gioco che come abbiamo potuto comprendere sino a questa parte del campionato ha fatto le fortune della squadra bianconera. Ossia dovrà sfruttare gli slanci di gioventù del proprio rooster giovane d’età giocando alta in pressing e propositiva, con un gioco portato proprio a comprimere nella sua metà campo e a giocare da squadra protagonista del proprio destino. Solo così si potranno sfruttare i problemi propri di una Roma stanca e presa dalle proprie titubanze. Solo così, sfruttando il proprio slancio di squadra giovane potrà proporre un gioco ben diverso da quello proposto nella gara con il Como in Lombardia. Proprio in questa gara l’Udinese ha dimostrato di non avere quelle “capabilities”, come direbbero oltre oceano che la possono far sostenere una partita di controllo difensivo e possesso palla. L’Udinese deve e dovrà giocare con il baricentro alto, con il muso avanti che a porterà a fornire a Lucca e compagni un numero di chance offensive sufficienti a fare quadrare i conti guadagnando quei punti che possono mantenere la nostra Udinese a ridosso della parte sinistra della classifica. Contro la Roma l’Udinese dovrà quindi esprimere un gioco spritz, un gioco giovane, continuo nel pressing e propositivo, Proprio perché abbiamo visto che facendosi troppo i conti in tasca e restando nel proprio guscio l’Udinese palesa le ambasce nei confronti dell’avversario che la portano di riflesso a subire in zona difensiva, ed esponendosi così ai troppi errori in zona difensiva che hanno portato alla debacle in quel di Como, con un gioco troppo trattenuto. L’Udinese deve invece sfruttare l’esplosività, l’istinto e il talento dei propri giovani, senza tenere, mai o quasi, le mani in tasca con un atteggiamento troppo attendista. Udinese ricordati: se ti fermi troppo ragionare non sei tu: buttati a muso avanti, anche contro la Roma, perché non hai nulla da perdere devi cercare ad approfittare della capacità offensiva e rifinitrice di Lucca, Thauvin. Se ti guardi troppo alle spalle rischi di venire schiacciata dai tuoi limiti d’inesperienza e quindi di riflesso tecnici. A ragionare e a farti i conti in tasca con la strategia devi ancora imparare, e quindi non è questo il momento di farlo. Ora bisogna buttarsi in avanti, per sfruttare le proprie virtù di squadra giovane e anche tecnica, e far punti perché ti può andar bene per un po’, ma poi rischi di avvicinarti a quella zona che non significherebbe obiettivo centrato. A proposito di obiettivo questo è la salvezza, ma buttarsi avanti e guardare avanti quando si è giovani e portati non è proibito, così come non lo è sbottonarsi quando si parla di fare qualcosa di più per il bene del territorio che questa squadra rappresenta, nell’interesse suo e delle economie che rappresenta…

Di Valentino Deotti