B & N | Udinese, devi “fare squadra”… Qualche dritta per cogliere presto l’obiettivo

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Anche nello sport può trovare spazio il TEAM cosi detto:

Per poter essere definito tale in un qualsiasi “contesto” , deve avere nel “corpus” i Valori capaci di promuoverlo, in atto mancanti in molte situazionme o se presenti insufficienti, sia nelle prestazioni individuali, così come nella intera organizzazione, ancorchè parte della medesima possa essere sparsa per il mondo, fatto che mancando risorse proprie – autoctone,la realtà in soggetto/oggetto potrebbe essere di fatto indebolita.

A qualsiasi realtà sportiva o no che possa essere, per potersi definire team deve avere una organizzazione (squadra) del tutto pronta ad attuare sia l’obiettivo che il programma, dal quale debbono discendere grazie alla elevata competitività e qualità proprie di ogni partecipante alla realizzazione dell’obiettivo e programma. Il tutto serve a raggiungere l’obiettivo che in atto pare mancare o per paura della competizione o per troppi timori riverenziali e se realtà troppo giovane mancante del necessario carisma e autodeterminazione necessaria, all’uopo,a raggiungere l’obiettivo completando il programma prefissato. Da qui possiamo comprendere che siamo ben lontani dal creare un team vero e proprio che necessità di una Società, della materia prima (squadra all’altezza del compito in grado di rispettare le tempistiche preposte…). Udine si è creata questa realtà oppure avanza alla cieca tentennando come pare rasentando il precipizio ormai vicino. Pare mancare l’affiatamento, il Credo in sè e nel complesso, la concentrazione, l’umiltà, la giusta determinazione e cattiveria nell’impegno ricercato ma voluto e pretesa, la forza necessaria oltre alla preparazione . In tutto questo serve l’esperienza, molta esperienza per lo più latente in soggetto giovani privi dell’esperienza ma carichi dell’esaltazione e della preparazione fisica, della necessaria velocità e bravura, più forte nei più giovani che vedono la carriera aperta e in crescita,in calando con il passare del tempo,ma quest’ultimo supplisce alla riduzione della velocità con maggiore esperienza,”les jeux sonts faits.”. Si parla di volontà emergente e non calante come l’amatriciana o l’ottimo vinello.

Mentre man mano che l’età avanza cala la resistenza e la velocità ma cresce al massimo l’esperienza, la furbizia e la cattiveria necessaria a vincere le situazione volta per volta,questo non deve accadere.

Tutto questo si rende necessario per la realizzazione del team e la dismisurata motivazione crea una realtà molto coesa, un collante ineccepibile resistentissimo e inattaccabile. Urge eliminazione di tutti gli errori che sono troppi, causa disattenzione – precipuamente, e scarsi parametri vitali positivi, se condotti con superficialità diventano a forza mental-negativi.

Per una realtà che voglie essere ammirata, serve tutto questo alzando i parametri individuali vedi sul dribling a esempio ma pure sulla generosità di condividere la palla con i compagni di modo da creare l’humus sul quale lavorare.

Utilissimo il pressing e l’intervento sull’avversario per prendergli palla e ripartire in velocità ma preferibilmente,quando sicuri al 90% di riuscirci.. Condivisione sul lavoro come del merito,lo spirito di sacrificio è necessario,mentre ai pensieri giovanili si rimanda al dopo lavoro, Così come quando ci si applica per lo studio deve concentrarti, così sul lavoro calcistico, lavoro che da ai giovani modo,oggi, di una vita decorosa ineguagliabile a quella del lavoro comune e anche tecnico. Tutto questo Crea un Valore sia sul lavoro che educazione Morale sulla necessaria moralità della vita . Informazioni tradotte in lavoro e rispetto delle regole (complessità e studio del lavoro) se si vogliono raggiungere parametri e livelli condivisibile e sul merito che va ricercato da chiunque abbia voluto partecipare a un certo tipo di vita il più responsabile possibile, senza la quale non si raggiunge l’obiettivo meno il programma prefissato in partenza dalla società condiviso dal collettivo e dalla squadra, che per essere tale deve lavorare simmetricamente secondo modalità e geometrie variabile studiate a memoria in settimana e applicate alla squadra intera.. La difesa non deve regalare falli da calci di rigore ma usare le gambe il corpo e sopratutto il cervello che troppo spesso abbiamo potuto osservare che manca del tutto o in parte,l’aspetto cognitivo prevale su b tutto con la prontezza dei riflessi e delle risposte. Quanto agli all3enatori non vanno loro in campo, quindi l’uno o l’altro cambia poco, ma se la manica non è stretta a dovere nel rispetto della dignità altrui ma nel contempo, nella pretesa di essere seguito oltre a vedere il lavoro settimanale premiato sul campo, tutto invale. Cioffi o Sottil l’uno o l’altro non sono crediamo,il problema,ma la volontà generale mette in luce la propria e l’altrui capacità e valore rispetto alla situazione. Formare un team quindi segna complessità,ma nel contempo raggiungibilità del consesso e degli obiettivi.

Speriamo e ci auguriamo che il tempo futuro porti profitto a oggi scarso, ogni avversario è pericoloso e degno di rispetto, ma deve darti la carica. Bando alla retorica e Auguri per lavoro proficuo finalmente. Finchè fine non giunga permane la spranza-

di Carmino Deotti